Il nome
La parola sanscrita tada significa montagna; questa âsana è conosciuta anche con il nome di samasthiti-âsana: sama significa immobile o anche equilibrio mentre sthiti indica l'atto di stare in piedi con fermezza; tadâsana dunque è la posizione della montagna e costituisce la postura verticale di base.
La tecnica
In posizione eretta avvicinare i piedi in modo che tanto gli alluci quanto i talloni siano in contatto fra di loro; per migliorare il bilanciamento inizialmente è possibile separare leggermente i piedi. Mantenere la schiena diritta, le braccia lungo i fianchi con le palme rivolte verso le cosce e lo sguardo rivolto in avanti.
Sollevare lievemente prima le dita dei piedi poi i talloni e nuovamente riappoggiarli a terra dopo avere allungato bene le piante e le dita dei piedi. Spostare il peso del corpo leggermente avanti e indietro poi a sinistra e a destra riducendo gradualmente l'ampiezza dei movimenti fino ad arrivare ad una perfetta immobilità , con il peso del corpo distribuito uniformemente su talloni, interno ed esterno del piede e dita dei piedi.
Tenere le ginocchia unite e tendere leggermente i muscoli delle cosce sollevando verso l'alto le rotule; contrarre i glutei e portare verso l'alto il coccige e il sacro, distendendo la spina dorsale; lo stomaco viene ritirato senza creare tensione, le clavicole e la parte alta del petto vengono sollevate. Spingere le scapole l'una verso l'altra e verso il basso mantenendo le spalle rilassate.
La posizione classica prevede che le braccia siano sollevate sopra la testa, perpendicolari al pavimento e parallele fra di loro, con le palme rivolte all'interno; la variante comunemente accettata tuttavia prevede che le braccia siano distese con naturalezza lungo i fianchi, le palme rivolte verso le cosce.
La parte superiore della testa ed il centro del bacino sono in linea; distendere il collo, mantenendo la parte inferiore del mento parallela al suolo; rilassare la gola, la lingua, gli occhi e tutto il volto, respirando normalmente. Rimanere in posizione per 30-40 secondi.
Dopo aver acquisito un buon bilanciamento eseguire l'âsana con gli occhi chiusi, toccando con la mente ogni parte del corpo, rilasciando eventuali tensioni e portandovi pace ed armonia.
E' possibile verificare il corretto allineamento appoggiandosi ad un muro: restare in piedi con la parte posteriore dei talloni, l'osso sacro e le scapole a contatto con la parete; la nuca deve risultare molto vicina al muro ma non appoggiata.
All'interno di una sequenza Tadâsana può essere praticata come preparazione alle altre posizioni in piedi, come pausa di consapevolezza fra le âsana in piedi o separatamente, per migliorare la percezione del sistema muscolo-scheletrico e conquistare una corretta postura.
Quando la mente è concentrata e priva di distrazioni il corpo risulta ben piantato ed immobile come una montagna.
Effetti della posizione
Molti problemi fisici sono riconducibili ad una cattiva postura. Se la colonna vertebrale non ha un corretto allineamento il risultato è spesso una disarmonia che può portare alla perdita di elasticità della spina dorsale stessa e ai più svariati disturbi.
La pratica di tadâsana permette di osservare - e col tempo correggere - questi errori posturali, come ad esempio il peso appoggiato maggiormente su uno dei due piedi o solo sui talloni, le spalle sollevate, il collo contratto.
Tadâsana inoltre rinforza le ginocchia, le caviglie, i muscoli delle cosce, dell'addome ed i glutei; aiuta ad alleviare la sciatica e risulta benefica in caso di piedi piatti.
Controindicazioni
Questa posizione non ha controindicazioni, tuttavia dovrà essere eseguita con cautela in caso di bassa pressione, mal di testa, insonnia e infiammazioni o lesioni alle ginocchia. di redazione yoga.it
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