Sabda-jnananupati vastu-sunyo vikalpah
Un'immagine evocata dalle parole senza possedere dietro di sè alcuna sostanza è fantasia.
Così come nel caso della retta conoscenza e della conoscenza erronea, la fantasia è un attività della coscienza ma a differenza delle prime due non è basata su di un oggetto reale: ciò non significa che non abbia oggetto, ma che l'oggetto menzionato è non-esistente. Quando leggiamo una favola la nostra mente tenta di ricostruire le immagini in essa descritte che però non hanno alcuna corrispondenza nel mondo reale.
Vikalpa è dunque una creazione della nostra mente, anche se non è del tutto priva di contatti con le esperienze sensoriali che vengono ricombinate e modificate dal processo immaginativo.
Persino nello stato meditativo del dhyana è possibile che si verifichino voli immaginativi fonti di visualizzazioni all'apparenza attraenti per l'adepto; in realtà , secondo Patanjali, anche questa fase deve essere trascesa. di redazione yoga.it
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