Yogas citta-vrtti-nirodhah
Lo yoga è la soppressione delle modificazioni della mente.
Questo è uno dei sutra più significativi dell'intera opera, non perché vi è descritta una pratica di particolare valore, quanto perché l'autore è riuscito a definire con esattamente quattro parole l'essenza fondamentale dello yoga.
Ci si potrebbe aspettare una spiegazione dettagliata dei termini di tale basilare importanza; l'assenza di tale commento indica pertanto come si supponesse che l'adepto dovesse ricavarne il significato profondo dallo studio dell'intero libro.
Consideriamo innanzitutto il termine yoga: esso assume innumerevoli significati nella lingua sanscrita, e deriva dalla radice yuj che significa "congiungere". Ma cosa si suppone che lo yoga debba unire? Per rispondere a questa domanda bisogna ricordare come, secondo le concezioni più elevate della filosofia indiana, l'anima umana (jivatma) è una faccia, o espressione parziale della realtà divina (paramatma) che è fonte o sostrato dell'universo manifesto. Sebbene siano sostanzialmente la stessa totalità , il jivatma si è soggettivamente separato dal paramatma ed è destinato a ricongiungersi ad esso entro la coscienza dopo un ciclo evolutivo nell'universo manifesto. Questo stato di unione, nonché il processo mediante il quale si può giungere a questo ricongiungimento, prende il nome di yoga.
Il termine citta deriva da cit, uno dei tre aspetti del paramatma attraverso cui l'universo stesso viene creato. Il riflesso del cit nell'anima individuale è detto citta, che pertanto indica il mezzo attraverso il quale il jivatma materializza il proprio mondo individuale, vive e si evolve sino a raggiungere lo stato di perfezione, riunendosi infine al paramatma.
In prima approssimazione potremmo quindi attribuire a citta il significato di "mente", ma mentre secondo la moderna psicologia quest'ultima indica solamente il pensiero, la volizione e il sentimento, il citta ha una portata enormemente maggiore, rappresentando il mezzo (ovviamente immateriale) attraverso il quale la coscienza opera su tutti i piani dell'universo manifesto: potrebbe altresì venire definito come prodotto fra coscienza e materia, essendo necessarie entrambe per il suo funzionamento.
Vrtti deriva dalla radice vrt, che significa "esistere": vrtti perciò è un modo di esistere. Ed esaminando i modi in cui una realtà esiste possiamo osservarne le modificazioni, gli stati, le attività o le funzioni, e questi sono tutti significati attribuibili al termini vrtti.
Nirodha deriva da niruddham che significa "frenato", "controllato", "inibito", termini applicabili ai diversi stadi dello yoga, da quelli iniziali a quelli più avanzati: si può notare quindi come questa straordinaria definizione riesca a coprire le diverse fasi che lo yogi si trova ad attraversare e tutti gli stadi di dispiegamento della coscienza che ne sono il risultato. di redazione yoga.it
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