Questa recensione è stata pubblicata nell'ambito del concorso letterario di yoga.it
Quanti di noi rischiano di scoraggiarsi di fronte ad un testo sulla filosofia Yoga?
Affascinati e abbagliati dalla complessità dei concetti, dalla precisione e dall'oscurità dei termini che li descrivono, possiamo dubitare di poterli davvero comprendere.
Ebbene, questo libro risolve le titubanze del ricercatore perplesso, motivato ma consapevole delle difficoltà . Infatti si mette a disposizione, fin dalla dedica iniziale, di «chi non è né completamente ignorante né illuminato, e che pensa: Sono schiavo, devo liberarmi!».
Come rendere accessibile un sistema filosofico complesso e fondato sulla pratica, in un unico testo?
Utilizzando il fascino dei racconti, delle storie, dei miti: saremo portati direttamente al cospetto della dea Sarasvati, insieme a Lila, le cui vicende nascono, sì, dall'amore tutto terreno per il marito, ma la conducono alla comprensione dell'universo, in cui «gli spazi e i tempi sono tanti e dipendono da chi ne fa esperienza».
Accanto a Sukra il saggio viaggeremo attraverso le successive rinascite per scoprire la vera natura della mente. Accompagnando il re Janaka risolveremo gli enigmi sul sentiero verso la scoperta del Sé perchè, come dice Vasishtha, nessuno dovrebbe camminare su un sentiero sbagliato.
Un percorso ricchissimo, affascinate e prezioso, i personaggi delle storie di Vasishtha prendono vita e guidano il ricercatore lungo la via della libertà , poiché «gli esseri umani che hanno sete di conoscenza e ricercano la Verità , dotati di puro amore cosmico e impegnati nell'incessante ricerca del Sé possono veramente essere chiamati uomini. Tutti gli altri sono soltanto animali». di Laura Voltolina
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