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il sanscrito

In questa sezione viene proposto un glossario di termini sanscriti che ricorrono con frequenza nel sistema di pensiero filosofico indiano, in particolare nell'ambito della visione dello Yoga.

Il glossario è visualizzabile in una piccola finestra pop-up, in modo che sia possibile consultarlo durante la lettura di articoli o messaggi del forum: visualizza il glossario.

Nota sulla pronuncia

In questo glossario si è scelto di uilizzare il sistema definito dallo IAST (International Alphabet of Sanskrit Transliteration) per translitterare i caratteri della scrittura nāgari (per informazioni sui caratteri più adatti per una corretta visualizzazione si rimanda alla sezione dedicata). Tale standard sarà progressivamente adottato in tutto il sito.

  • ā, ī, ū: hanno una lunghezza doppia (ad es. sūtra si pronuncia suutra);
  • c: è sempre dolce (ad es. cakra si pronuncia ciacra);
  • g: è sempre dura (ad es. yogin si pronuncia yoghin, gītā si pronuncia ghiitaa);
  • h: indica una sonora aspirazione che va sempre pronunciata (si dirà lo haṭhayoga e non l'haṭhayoga); quando segue una consonante viene pronunciata separatamente (ad es. bhūta si pronuncia b-huuta);
  • ḥ: aspirazione seguita da un'eco della vocale precedente (ad es. śāntiḥ si pronuncia sciaantihi);
  • j: palatale sonora, come la «gi» dell'italiano (ad es. jīva si pronuncia giiva);
  • ṁ, ṃ: indicano una nasalizzazione;
  • ṅ: nasale gutturale, come nell'italiano «angolo»;
  • ṇ: nasale di suono intermedio fra la palatale di «gnomo» e la dentale di «naso»;
  • ñ: nasale palatale, come la «gn» dell'italiano «gnomo»;
  • jñā: si pronuncia approssimativamente gh-niaa (ad es. jñāna si pronuncia gh-niaana);
  • ṛ: come la «erre» italiana seguita da una breve «i» (ad es. ṛg si pronuncia rig);
  • s: è sempre sibilante sorda, come nell'italiano «sempre»;
  • ś, ṣ: si pronunciano in modo simile (ma non identico) come nell'italiano «scena» (ad es. śiva si pronuncia sciva);
  • ṭ, ṭh: dentali pronunciate alla maniera inglese, come la «t» di «tree»;
  • ḍ, ḍh: dentali pronunciate con accento siciliano, come la «d» di «padre»;

Si ricorda che i sostantivi neutri per convenzione vengono tradotti al maschile (ad es. «gli āsana» e non «le āsana»).

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