Anne-Michele ha scritto:BabaJaga ha scritto:Io porto avanti un progetto di Arte Espressiva ( dopo un lungo lavoro di ricerca psico-sintetica e meditativa) su questo tema del Kalòs kai agathòs, declinato in questo caso nel concetto di "simmetria", come sintesi essenziale (per me, nella mia concezione) del bello e buono nell' arte contemporanea.
Sarei interessata di vedere la sua opera @BabaJaga
Possiamo dire che la simmetria sia una parte del cosmo oppure che il sentimento per questa simmetria sia un sentimento cosmico/ geometrico e quindi si esprime nel bello e buono?
In alcuni esercizi come la posizione del cadavere, il triangolo trikonasana, sentire la colonna vertebrale come un asse centrale e la sinistra e la destra del corpo simmetrici è un sentimento che porta ordine e calma. Destra e sinistra non sono gli stessi, sono opposti però si ordinano in rapporto con l'asse della colonna vertebrale. La consapevolezza per la simmetria o anche per altre forme geometriche si esprime artisticamente allora nel corpo e rivela calma.
Nel video anche in architettura una bella rappresentazione artistica di un sentimento cosmico.
https://www.youtube.com/watch?v=LI3cXzh0g80
Credo che in generale, il senso della bellezza e il sentimento cosmico o di peak experience, declinato secondo esperienze che oramai sono classificate molto bene e declinate con precisione nei manuali di Psicologia Transpersonale, oltre che nei testi di yoga e introspettivi legati alla cultura indo-vedica (che prima di tutti gli altri ha descritto questi stati di coscienza e dalla quale oggi attingono tutti... ) fino ai vari livelli di samadhi, sia comunque legato in modo forte e intrinseco alle proprie esperienze autobiografiche, ovvero al proprio percorso esistenziale e culturale.
Il mio percorso artistico è ovviamente differente da quello di tutti gli altri, perchè è mio. Ha senso per me. Io posso dargli una iterpretazione che dà valore a quattro segni. E non mi interessa se qualcuno la capisce o no. Posso cercare di spiegare quello che ci sta sotto. Ma comunque sono disinteressata a quello che pensa la gente dei miei lavori artistici. Li faccio per me, sostanzialmente. Se poi piacciono, sono contenta. Se li vendo, sono contenta ma questo è del tutto secondario.
Se io mi faccio una casa e la disegno e mi costruisco i mobili e gli arredi e i colori sul MIO SENSO di sentimento cosmico, viene fuori una casa mia, appunto. Che rispecchia il mio percorso personale.
Voi proponete i video e i testi di un alpinista, insegnante di yoga, naturopata:
Io appena ho letto il titolo del libro da voi proposto: "La nuova volontà Yoga" , a causa della mia formazione personale, ho subito pensato ad un autore:Piero Ferrucci, Psicosintetista, che ha scritto due libri assai significativi : " Esperienze delle vette" e "La nuova volontà" ( oltre ad altri libri famosi che qui non cito). Ovvero, ho riportato quanto da voi scritto, immediatamente al mio database culturale.
Non so se il vostro Riferimento conosca i libri di Piero Ferrucci e la Psicosintesi ma a fiuto, direi di sì.
I video sull' estetica delle asana sono molto belli. Io ho una spondilolisi su spondilolistesi in L5-S1 e quindi non sono più libera di fare qualsiasi movimento. Seguo più il Raja Yoga.
Il mio percorso artistico è un lavoro a quattro mani, condiviso con una persona dalla vita molto difficile, con anni di comunità e una pensione di invalidità mentale. Io utilizzo le tavole di base che lui crea, dipingendo a spatola su strisce di scotch e io poi compongo con tali strisce il dipinto su tavola di legno. Ovviamente, è un lavoro a due, che esprime quindi due anime.
Non so come si fa a postare una immagine. In ogni caso, la settimana prossima esponiamo in una mostra d' arte contemporanea, quindi posso fare delle foto.
Sicuramente, questa architettura presentata in video risente di un preciso approccio olistico anche all' arredo e al contempo richiama molto l' utilizzo del legno per come viene proposto nel centro Europa e nel Trentino-Alto Adige. E' uno stile molto diverso dal mio.
Negli anni del boom economico italiano, sono sorte molte case di incontro per la pratica meditativa e lo yoga, come per altre discipline: delle esperienze molto belle, in cui gli stessi praticanti spesso ristrutturavano vecchie case, le arredavano in modo olistico e poi vi proponevano le loro pratiche psicofisiche. Per esempio, io ho in testa due esempi a me cari: la casa a pochi kilometri da Assisi di Sergio Peterlini, a tutt' oggi ancora attiva, per la meditazione trascendentale e la villa veneta a Preara di Montecchio Precalcino: Villa Todeschini, al tempo gestita dal Dottor Cicciù per la pratica del Sahaya Yoga.
Tutte splendide esperienze e luoghi molto belli, con una filosofia di fondo positiva ma con costi economici di affitto e mantenimento molto alti, tanto che negli ultimi anni molte di queste esperienze sono andate concluse e trasferite in locali più modesti e meno costosi.
Il senso, è la pratica. Dove essa porta, è cosa totalmente soggettiva e legata a fattori personali e tratti attitudinali.
Se sai meditare, mediti bene anche su un treno in corsa, in piedi in mezzo alla folla, in un cesso pubblico.
Io guardo alla sostanza delle cose, al nocciolo. Sono sempre stata refrattaria a tutto l' aspetto consumistico e commerciale legato al mondo dello yoga: il tappetino fatto così o colì, il puff di semi di ciliegia, la pelle di pecora, il costumino bianco fatto così e così oppure così e così, le collanine, i braccialettini...
Mi interessa la semplificazione, la sintesi. La sostanza. La spiritualità è oltremodo qualcosa di privato e personale. Stiamo tutti a guardare il dito che addita la luna e la luna scompare dietro al nostro dito ( libera citazione di Rumi).
L' altro giorno sgambettavo velocemente lungo il corso di una grande città e vedo una tipa vestita di tutto punto, col mala di perle di giada dello stesso colore dei calzoni e delle scarpe, tenuto sulla mano destra ( ...perchè forse era mancina?) che (forse) snocciolava un japa mantra, camminando come una modella al centro della strada, attenta ad attirare l' attenzione. Mah. Non so se voleva essere proselitismo ma di certo questo non è quello che io intendo per Yoga e mi dissocio da questo modo di intendere la spiritualità.
Grazie per la conversazione, sempre costruttiva.
Namaste.
CI SONO COSE CHE SI DICONO SOLO ALL'UNIVERSO...