yoga.san ha scritto:solo un innocente (eh eh eh)
sensei ni rei
ok?
uno di fronte all'altro
non posso fare a meno a non sentire le gerarchie, seppur relative quanto vuoi...
abbraccio forte.
S.
occappa, smettiamo un attimo le maschere.
essendo diversi decenni che pratico tecniche psicofisiche orientali ed avendo avuto degli episodi di rottura dei livelli dell'io è sin troppo ovvio che maneggio certi fenomeni con una maggior consapevolezza rispetto ad altri.
se ci aggiungi il fatto che mi guadagno da vivere con il lavoro sul corpo nel campo della danza e del teatro è altrettanto ovvio che avrò una certa conoscenza dell'anatomia.
ma questa consapevolezza è la stessa che mi fa dire con certezza che paolo non è un maestro.
e comunque se anche tu lo pensassi non dovresti dirlo in pubblico .
tantomeno a me.
i motivi sono evidenti:
1) in occidente dal 390 d.C. in poi c'è l'allegra abitudine di bruciare i maestri tradizionali, linciarli, denunciarli, impalarli quindi se paolo fosse un maestro(e ribadisco che non lo è) sarebbe assai meglio tenere questa notizia per sè
(come sarebbe meglio non parlare all'esterno con dovizia di particolari delle pratiche svolte in un determinato momento, in un determinato luogo protetto, da un determinato gruppo...)
2)non essendo un maestro ma essendo soggetto a periodi di alterazione psichica e di perdita di aderenza alla realtà fenomenica potrei finire per crederci davvero creando danni soprattutto agli altri (chi è soggetto a determinati stati ed è convinto di essere un illuminato diviene estramente convincente per le persone molto emotive, se ne è avuta recentemente una prova pratica su vedanta & Co.).
3) il Maestro inteso come figura fisica legata ad una determinata individualità non esiste.
Il vero maestro è il maestro interiore.
é la mente manasica e soggetto alla devozionalità emotiva che costruisce la divinizzazione del singolo.
Il maestro, l'Unico Guru è L'IDEA e come tale può assumere qualsiasi forma: dal mendicante che samkara cerca di cacciare dalla propria strada, al fantoccio di Bhisma nel mahabarata, al bastone di bambù (nel caso del fantoccio o del bastone si chiama Upa guru) che un mio conoscente ha usato per anni, ma si tratta sempre della proiezione del discepolo.
il vero maestro in fin dei conti è il discepolo (termine che ha tradizionalmente una valenza diversa da quella di allievo)
nella stanza in cui maestro e discepolo portano avanti un dialogo di istruzione esiste solo un'unica entità: il discepolo.
E' questo il significato autentico dell'aforisma"
Il maestro arriva quando il discepolo è pronto".
ciò che si è creato nello stage di malcolm è un gruppo con caratteristiche tradizionali.
è il gruppo che , a prescindere dalla sua durata e dalla erudizione o caratteristiche fisiche dei singoli, insegna, nel senso che come quando praticavamo gli ipertoni ed insieme alle nostre voci si formava una vibrazione di base tanto importante da essere quasi palpabile che nessuno di noi produceva fisicamente (è fenomeno conosciuto in musica , credo, come Terzo suono di Tartini) così si forma un organismo altro.
Il livello coscenziale e l'esperienza dei singoli portano poi ad interpretare e recepire l'insegnamento in vario modo.
per alcuni sarà un'esperienza interessante e/o piacevole, per altri un'ESPERIENZA, ma chi insegna , in un gruppo tradizionale,non è mai un singolo, ma è l'organismo gruppo che, spontaneamente, si rganizza in cerchi concentrici con diversi livelli di pratica.
vuoi la riprova?
chi ha deciso di non praticare le posizioni rovesciate o comunque acrobatiche perchè , con quel tipo di pavimento potevano essere dannose per i meno esperti?
Tu.
ricordo domenica mattina, la pratica doveva cominciare dopo le 8 ed all'alba c'erano già sei persone (tre masculi e tre femmine) che volevano cominciare senza aspettare gli altri.
Tu ed io ci saremmo svegliati comunque all'alba, ma gli altri?
è stata Laura a proporre la pratica che abbiamo fatto e che ha avuto,per alcuni, degli effetti assai "interessanti".
al ritorno in macchina Andrea mi ha detto "bellissimo quando hai detto........" riferendosi ad una serie di geniali , a mio parere, intuizioni sugli asana e le sequenze.
solo che non ricordavo assolutamente di aver detto cose del genere.
era roba sua e per un fenomeno proiettivo, assai comune , pensava che io avessi insegnato cose che invece stava elaborando lui.
credi davvero che avrei qualcosa da insegnare a gente come te, come Carla, come Laura?
la potenza, a livello energetico, delle due yogini è annichilente....
non bisogna mai abbandonare la comune razionalità prima che sia il momento.
l'unica differenza , l'unica cosa che ti può aver portato ad usare un termine del genere (maestro

) per lo gnomo ryu no kokyu è una maggiore esperienza in gruppi tradizionali.
è il gruppo ad essere maestro.
la scuola senza porta e senza mura si manifesta , a volte, imediante
l'organismo gruppo.
le aquile a volte volano in stormo.
qualcuno dice che siano sempre le stesse.
grazie ancora per tutto ciò che mi hai dato.
un abbraccio,
p.