padmasana2000 ha scritto:Paolo proietti ha scritto:Gli asana fondamentali citati nei testi di Gorakhnat (sadangayoga), svatmarama ( caturanga yoga) e Gheranda ( saptangayoga) sono in tutto 84, e sono gli stessi presi come riferimento da Yogananda - quando si occupava di educazione fisica e non faceva ancora il santone - e poi da suo fratello Bhisnu Gosh.
Credo che si debba sempre ricercare e sperimentare personalmente, senza fidarsi di testi solo perchè vengono definiti tradizionali o di maestri perchè vengono definiti illuminati.
Percezione diretta e inferenza sono gli strumenti principi dello yoga.
Meglio sbagliare da soli che prendere per buone le cose dette e scritte da altri.
Si sbaglia, io nelle mie ricerche ho preso un sacco di cantonate - su questo forum te lo possono confermare Indra e AT con i quali ho avuto discussioni accesissime sui massimi sistemi per poi dover ammettere dopo anni che partivo da posizioni sbagliate...
Il ricercatore scevro da pregiudizi prima o poi arriva a svelare un brandello di verità.
Condividere con gli altri questi brandelli e metterli in discussione prima o poi porterà ad avvicinarci ad un'autentica conoscenza dello yoga.
Innanzitutto, grazie!
Spero di poter dare il mio piccolo contributo, anche se trovo difficoltà a tradurre in parole ciò che provo.
Tenterò..
Un caro saluto,
Luca
Ma grazie a te Luca.
Per ciò che riguarda la parola è sempre difficile, se non impossibile, tradurre in parole delle esperienze reali.
Si può solo suggerire ...e magari affascinare gli astanti con un linguaggio evocativo, ma l'esperienza personale è intraducibile.
Del Sarte, maestro francese di danza e teatro molto studiato, insieme a Ling e Dalcroxe, dai padri indiani dello yoga moderno, parlava di tre diversi linguaggi.
L'essere umano secondo Del Sarte è composto da Spirito ( Mente), Vita ( emozioni e istinto) e Anima.
Lo spirito si esprime attraverso il linguaggio discorsivo ( parlato, scritto o pensato);
La vita si esprime attraverso i suoni inarticolati (gemiti, sospiri, risate, sbadigli...);
L'anima attraverso il gesto .
Quando questi tre linguaggi sono in equilibrio l'essere umano è "intero" ovvero realizza se stesso.
Esprimere le esperienze solo con il linguaggio discorsivo significa sempre tradire, o meglio dare una visione parziale, attraverso l'interpretazione della mente, di un fatto reale.
Un tempo osservando un oratore si aveva la possibilità di meglio comprendere le sue parole attraverso la sua gestualità o i suoni - risa o sospiri - o certe pause in cui si r8nchiudeva in sè alla ricerca del senso ultimo del suo dire;
Al giorno d'oggi con la PNL e l'addestramento al video che ormai fanno parte della cultura popolare la finzione imperversa e i nuovi guru, santoni o maestri che si affacciano su internet o nelle sale conferenze si muovono e parlano tutti alla stessa maniera.
Allo stesso modo, anche senza osservare la grafia, un tempo si poteva tentare comprendere il succo di un discorso dalla maniera di articolare le frasi, di interromperle o dall'uso ricorrente e la sonorità di certi termini; ma anche in questo caso con i corsi di scrittura creativa e il re-modeling ( che porta ad imitare in tutto e per tutto il dire, lo scrivere e l'agire di personaggi di successo) la spontaneità e la ricerca della sincerità sono pressoché svaniti.
Si può solo cercare di comunicare - con parole e immagini - non un'esperienza ma il sapore - raga - dell'esperienza nella speranza che qualcuno che ha vissuto la medesima esperienza riconosca quel sapore e cerchi di costruire insieme a noi un linguaggio comune.