Elazar ha scritto:Quindi chi fa yoga ha un comportamento differente e straordinario da chi non lo pratica? Io non lo credo, credo che ci sono individui che si comportano in un modo ed altri in un altro, credo che ci sono anime più raffinate di altre, a prescindere se si fa yoga o meno.
Poi, che lo yoga può essere per alcuni uno strumento di crescita interiore, come tanti altri, è un altro discorso.
Bisogna distinguere ciò che si fa da ciò che si è.....
un caro saluto .
ti scrivo quello che penso sulla base della mia personale esperienza.
gli effetti dello yoga possono essere vari in funzione del livello di crescita dell'allievo; il livello di crescita dell'allievo non si può misurare dal numero di anni di pratica; così vi sono praticanti da 40 anni che sono meno cresciuti di altri che praticano per esempio da solo 4 anni!
se l'adepto ha raggiunto alti livelli di evoluzione, realizza gli effetti descritti da Panjiali nel terzo e quarto pada, che in grand parte sono straordinari.
ma sopra mi riferivo perlopiù al fatto che la pratica yoga (intesa come asana) "sostiene" una condotta morale di alto profilo.
come ho anche letto ed appreso su questo forum, senza la pratica yoga è difficile "sostenere" una condotta morale di pari livello d'integrità. con riferimento a questo aspetto, chi pratica yoga e si rivolge, per esempio in ambito lavorativo (come succede a me) o in famiglia, a persone che non praticano, nel farlo deve tenerlo presente, nel senso che chi non pratica non può comportarsi come chi pratica. per esempio, una cosa è rivolgersi a fini educativi ad una classe di praticanti yoga, altra e ben diversa cosa è rivolgersi ad una classe di studenti non praticanti, ancorchè con le stesse caratteristiche di età cultura provenienza dei primi.
la scelta della via di mezzo può andar bene per chi non pratica.. diciamo che rientra nei parametri di ordinarietà.
approfondiremeo questi aspetti, ciao