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Svâdhisthâna chakra

Un chakra colmo di simboli che mostrano i limiti dell'uomo ma anche la possibilità di superarli

Svâdhisthâna chakra
20 dicembre 2004

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Glossario sanscrito

Svâdhisthâna deriva dal sanscrito swa, che significa «la sua dimora»: si presume infatti che anticamente la kundalini dimorasse in questo chakra, prima di scendere in Mûlâdhâra dove attualmente risiede.

Anche la rappresentazione di questo chakra è colma di simboli che parlano dei limiti dell'essere umano ma anche della possibilità di superarli.

Ritroviamo il fiore di loto con il suo yantra che rappresenta una falce di luna con le due punte unite, in modo da formare un doppio cerchio; la luna misura il tempo con il suo ciclo mensile, tempo della nostra vita, e con il suo apparire periodico è simbolo di rinnovamento; al centro è presente il bîja-mantra VAM, chiaro come la luna autunnale, che rappresenta l'elemento centrale della meditazione.

Il cerchio più esterno ha una corona di petali che simboleggia la dimensione conscia della nostra vita; all'interno si trova un cerchio più piccolo con petali rivolti verso il bîja-mantra, che rappresenta la dimensione inconscia, il magazzino dei karma immanifesti, quelle esperienze che dovremo affrontare al momento giusto.

Il tattva (elemento) associato a Svâdhisthâna è l'acqua, âpas; con acqua va inteso lo stato fluido e liquido della materia.

L'acqua rappresenta l'infinità dei possibili, tutte le promesse di sviluppo ma anche tutti i rischi di dissoluzione. Allude al preformale, a ciò che ha possibilità di essere ma anche al caotico; qui l'acqua è raffigurata come acqua «notturna», illuminata da uno spicchio di luna, che rende le ombre ancora più allarmanti.

Apas in noi si manifesta come urina, sudore, saliva, lacrime e tutti i liquidi del corpo (i 3/4 del corpo sono composti da acqua).

Il makara bianco, una specie di coccodrillo, è infido e pericoloso, pronto a scattare per ingoiare la preda e tenerla prigioniera nel buio del suo corpo. Possiamo dire che rappresenta il «guardiano della porta»: se l'uomo riesce a passare si libera dalle condizioni limitative dalla vita manifesta.

La facoltà di percezione (jñânendriya) connessa a questo chakra è il gusto; l'organo sensoriale corrispondente è la lingua. E' inoltre in relazione con gli organi sessuali e col sistema urinario.

Svâdhisthâna agisce sulla sfera di apâna vâyu, l'energia che regola l'eliminazione dello sperma e delle secrezioni femminili, delle urine e spinge il feto fuori dall'utero.

di MP

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